Vorrei che il disincanto
mi liberasse:
e potessi guadagnare
lo sguardo alto e distante
di chi finalmente ha saputo passare oltre
e ormai sta in cima
a osservare,
un po' cinico e incurante,
le onde del mondo che va
a sbattere.
Ancora soffro invece
dello sguardo coinvolto e partecipe
che un tempo molti faceva stare,
attivi e confidenti,
dentro il flusso delle cose
per governarle e orientarle e trasformarle:
è la stessa vista che oggi ci impianta piombo nelle gambe
e ci relega in disparte
a perdurare un'esistenza inerte
che trascina sempre meno vita.
Mi intride
un sentimento di crescente e lancinante scoramento:
come di chi una speranza un tempo nutriva,
e da questa era nutrito,
e ora si ritrova con le ali afflosciate,
piagate irrimediabilmente dal volo,
o anche solo offese da quell'antica e vitale aspirazione al cielo
che fa muovere al futuro:
perché, per quanto noi lo sforziamo,
l'occhio oggi non riesce più a vedere,
là dove ieri in tanti vedevamo,
i fatti e le condizioni che ci possano
un'altra volta condurre ad alzare
la speranza.
Qualcuno potrebbe spiegare,
anche solo per personale e interessata voglia di quieto vivere,
che forse dobbiamo abituarci
a lasciar cadere la nostra strutturale tracotanza,
dismettendo quell'hybris
che da sempre accompagna l'uomo superuomo
e lo spinge a pensarsi padrone
di un destino che giustamente gli sfugge.
Vero è che l'eccesso è umano:
da non assecondare e se mai da contenere.
Ma umana è pure la spinta generativa
a forzare e credere in un domani
che si spera di poter costruire migliore.
E' questa la ferita:
non per una dismisura,
ma per una attuale sperimentata incapacità di potenza
a orientare il nostro domani comune,
in troppi oggi è incisa dentro l'anima,
a marcare e umiliare il nostro tempo,
la convinzione che ogni speranza
è miserevolmente e definitivamente
capitolata.
E' da qui che tutto consegue:
in troppi, se pure non siamo (ancora) disperati,
ci ritroviamo come prigionieri e desolatamente dispersi
dentro una cappa di rassegnata
disperata disperanza.
*** Massimo Ferrario, Prigionieri di una 'disperata disperanza', inedito 2016-2017, per Mixtura
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
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