C’è qualcosa di sbagliato in coloro che hanno in sé più ambizione e avidità di denaro che amore. E c’è qualcosa di sbagliato anche in coloro che, avendo soltanto amore, non sanno come guadagnare denaro. Dentro di noi, l’ambizione e l’avidità si associano contro l’amore. I germi di entrambe queste forze sono in tutti noi fin dall’inizio e si sviluppano in seguito, generalmente in proporzioni disuguali: la prima forza è l’amore, l’altra, l’ambizione e l’avidità!
Ma alla nostra età, tu ed io possiamo far qualcosa per mantenerle nel giusto equilibrio.
Secondo me, quando si sviluppa, quando raggiunge il suo massimo sviluppo, l’amore produce un carattere migliore che non la passione opposta: Ambizione & C.
Ma appunto perché l’amore è tanto forte, di solito, in gioventù (intendo a 17, 18 o 20 anni), noi non siamo abbastanza forti per continuare sulla diritta via! Le passioni sono come le vele di una piccola nave. E colui che si abbandona interamente ai propri sentimenti a vent’anni prende troppo vento, la sua nave imbarca troppa acqua – e affonda. Poi, talvolta, riesce ancora a riaffiorare in superficie.
D’altra parte, colui che issa la vela Ambizione & C. senza aggiungerne altre ai suoi alberi, passa attraverso la vita senza esitazioni finché... finché, un certo giorno, determinate circostanze gli fanno comprendere di non avere vela a sufficienza. Darei tutto ciò che possiedo per un’altra vela, e non ce l’ho, si dice. E si dispera.
Ma ad un tratto ricorda di possedere un’altra forza; pensa alla vela che ha finora disprezzato e messa da parte con la zavorra. Ed è questa vela a salvarlo. La vela dell’amore deve salvarlo: bisogna issarla per arrivare alla meta.
*** Vincent VAN GOGH, 1853-1890, pittore olandese, Lettere a Theo, 1914, Guanda, 2013
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