domenica 30 luglio 2017

#MOSQUITO / L'arte di piacere, i politici (Jean-Jacques Rousseau)

Oggi, che le ricerche più sottili e un gusto più fine hanno ridotto a princìpi l’arte di piacere, regna nei nostri costumi una vile e ingannevole uniformità, e tutti gli spiriti sembrano esser stati fusi in uno stesso stampo: senza posa la civiltà esige, la convenienza ordina; senza posa si seguono gli usi e mai il proprio genio. Non si osa più apparire ciò che si è…Che se per caso, fra gli uomini straordinari per il loro ingegno, se ne trovi qualcuno che abbia fermezza nell’anima e che rifiuti di prestarsi al genio del suo secolo e di avvilirsi con produzioni puerili, guai a lui! Morrà nell’indigenza e nell’oblio. (...)

Gli antichi politici parlavano senza posa di costumi e di virtù: i nostri non parlano che di commercio e di danaro… un uomo non vale per lo Stato che il consumo che vi fa… i Principi sanno benissimo che tutti i bisogni che il popolo si dà, sono altrettante catene di cui si carica… qual giogo potrebbe imporsi ad uomini che non han bisogno di nulla?... L’anima si proporziona insensibilmente agli oggetti che l’occupano.

*** Jean-Jacques ROUSSEAU, 1712- 1778, filosofo, scrittore, saggista e musicista svizzero, Discorso sulle scienze e sulle arti, 1750, in Discorsi, Bur, 2007, citato da Massimo Fini, Rousseau, un predecessore: la sua lotta al consumismo, 'Il Fatto Quotidiano', 25 luglio 2017, qui


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