«Vi unisco poi la presente per pregarla a fare tutto quello che può al fine di allontanare un altro flagello, e cioè una legge progettata, per quanto si dice, relativa alla istruzione obbligatoria. Questa legge parmi ordinata ad abbattere totalmente le scuole cattoliche e soprattutto i Seminari. Oh quanto è fiera la guerra che si fa alla Religione di Gesù Cristo! Spero dunque che la V. M. farà si che in questa parte almeno, la Chiesa sia risparmiata. Faccia quello che può. Maestà, e vedrà che Iddio avrà pietà di Lei. Vi abbraccio nel Signore. Pio PP. IX».
Non bisogna scandalizzarsi per queste parole e neppure considerarle figlie di quel tempo, ma piuttosto iscriverle nella concezione della Chiesa che si considera depositarla della verità assoluta, la quale deve essere semplicemente trasmessa a quei "vasi vuoti" da riempire («vasum receptionis», dice Paolo di Tarso) che sono le menti degli uomini.
Questo metodo che possiamo definire "catechistico" è l'esatto opposto del metodo inaugurato da Socrate, il quale riteneva che la verità fosse presente in ogni uomo in modo confuso distorto e approssimativo, e come tale bisognosa di essere ripulita dalle persuasioni personali e soggettive, in modo da proporsi solida e fondata su solide argomentazioni oggettive.
Naturalmente il metodo socratico rivela una fiducia nell'uomo, pensato come depositario anche confuso della verità, che il metodo catechistico rifiuta, relegando la verità in un corpo dottrinale di cui solo il Magistero è depositario. Pio IX, quindi, non commette errori figli del tempo ma, in quanto pontefice della Chiesa, è perfettamente coerente con la sua dottrina.
*** Umberto GALIMBERTI, 1942, psicoanalista e filosofo, Metodo catechistico e metodo socratico, rubrica 'lettere', 'D', 26 marzo 2011
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