Franceschini, fresco di nomina sua e della moglie nella direzione Pd, oggi si appella a Berlusconi per isolare insieme "i populisti", dato che "Il vecchio bipolarismo tra destra e sinistra è stato sostituito dallo scontro tra forze responsabili e forze populiste".
Berlusconi, che ieri ha esultato per Macron contro Le Pen, è pronto ad accogliere l'appello, basta leggere il Giornale in questi giorni.
Tra i vari effetti delle elezioni francesi c'è questa cosa qui: Pd e Forza Italia che vogliono rappresentare insieme l'Italia dei responsabili, soffiando il fuoco sulla paura dei "populismi".
Ha qualcosa di grottesco il fatto che oggi il Pd consideri Berlusconi un "responsabile": partito dalla memoria corta in un Paese dalla memoria corta.
Ma soprattutto la diade politica di cui è convinto Franceschini (responsabili contro populisti, non più destra contro sinistra) rappresenta implicitamente un'ammissione della vittoria culturale del M5s - sono stati loro i primi a dire che destra e sinistra non esistono più - e un'ammissione di completo, totale fallimento della missione per cui era nato il Pd, cioè unire le varie anime della sinistra italiana in un progetto politico e sociale.
Franceschini oggi si è fatto, chissà quanto consapevolmente, esecutore testamentario del progetto Pd.
*** Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, 'facebook', 9 maggio 2017, qui
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