“Gli omosessuali meritano la morte”.
L’omelia del parroco contro le unioni civili
28 maggio 2016
'ilfattoquotidiano.it', 13 giugno 2016
video
L’omelia è quella di don Massimiliano Pusceddu, parroco di Decimoputzu (Cagliari), del 28 maggio 2016. Difende la famiglia cristiana, quella fatta da uomo e donna, il parroco. Perché “così ci ha insegnato Gesù Cristo”. E attacca Renzi e il suo governo per la legge sulle unioni civili. “Renzi non avrà mai il mio voto perché ha approvato una legge contro la cristianità. Le scuole stanno insegnando la teoria gender, porcherie”. E tanto per non sbagliare, il parroco tira in ballo San Paolo, e legge la lettera ai romani, che definisce “profetica” nel passo in cui tratta dei pagani. “L’uomo ha iniziato ad accoppiarsi con l’uomo e la donna con la donna, così Dio li ha abbandonati a passioni infami. Sono colmi di ingiustizia, omicidio, malignità e sono nemici di Dio. Pur conoscendo il giudizio di Dio, cioè che gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa”
(dalla presentazione)
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[D: Padre Pusceddu, invoca la morte degli omosessuali?]
Smentisco. Non desidero la morte fisica di nessuno, quanta disinformazione! Non so se dipende da prevenzione o ignoranza anche di certi giornalisti. Per fortuna la mia omelia era ed è registrata. Non sarei capace di affermare quelle cose, non mi appartengono, non mi riconosco nei titoli. Sono sacerdote e non querelo, però mi viene voglia di farlo.
[D: Ma che cosa ha detto di così eclatante?]
Oggi fa notizia la ortodossia, e non la stravaganza, purtroppo. Se un prete dice cose aderenti la dottrina cattolica finisce sui giornali come un mostro. Io in una omelia ho commentato la lettera di San Paolo ai Romani. Ho il torto di aver ricordato la dottrina della Chiesa sulla sodomia. Mica la posso ignorare. La dottrina e San Paolo sul punto sono chiari: la sodomia è un peccato gravissimo e mortale. Chi lo fa rischia la morte spirituale e dell’anima, io ho parlato di morte spirituale, non fisica. La sodomia alla pari di altri peccati ci allontana da Dio e così chi vi si abbandona rischia, senza conversione, di non entrare nel Regno dei Cieli. Certamente nella sua misericordia ogni decisione spetta al Giusto Giudice, non a noi in terra. Ho ricordato la dottrina della Chiesa, non sono idee di don Massimiliano. Inoltre, ma nessuno lo dice, separo omosessualità per tendenza dagli atti. Essere omosessuali non è un peccato, anzi bisogna pregare per chi si trova in quella situazione. Sono peccaminosi gli atti, la sodomia. Non ho nulla da ritrattare.
(da Michele M. Ippolito, Don Max Pusceddu: “Mai invocato la morte per i gay”, 'lafedequotidiana.it', 13 giugno 2016, qui)
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Da non credente, non sono interessato, almeno in questo momento, a stabilire cosa è e cosa non è la 'dottrina della Chiesa'.
Che la Bibbia (e il Corano) grondino di parole violente, è risaputo.
Ma se uno le ripropone, con entusiasmo, partecipazione e ammirazione, è responsabile di complicità.
Il video fa parlare il prete. E tanto mi basta per indignarmi.
Anche perché siamo nel 2016 dopo Cristo e non prima di Cristo.
E l'omofobia dilaga.
Anche grazie a questi 'predicatori'.
Provo rabbia, vergogna, tristezza. (mf)
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