martedì 17 maggio 2016

#SGUARDI POIETICI / Vuoto (Maurizio Cucchi)

Ma esiste ancora una dimensione 
intima, protetta, chiusa dentro di noi 
come in una sacra colletta personale,
inaccessibile, o solo accessibile
a chi davvero ci ama? Vedo,

al contrario, una smania febbrile 
di misero palcoscenico, di sedi 
improprie, dove il soggetto espone, 
come per un riscatto, al mondo, 
turbamenti e coma, velleità,

spasmi di vita grama e frattaglie 
di insoddisfatta quotidianità banale. 
E' così che il privato si fa pubblico, 
si fa sociale e dunque squallida 
fìction, reality, porno. Torniamo

allora pacifici e anonimi 
a un intimo inviolato e severo, 
custode autentico di ogni nostro 
segreto desiderio, di ogni nostro 
inquieto sentimento o pensiero.


*** Maurizio CUCCHI, 1945, poeta, critico letterario, traduttore, pubblicista, Vuoto, 'Origami', n. 19, 10 marzo 2016, numero intitolato Per favore non aprite la mia scatola nera

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