Cosa resta
della povera carne
quando sotto il cielo di marzo
il ciliegio fiorisce
nonostante il contagio
E non contano le nostre lacrime
se, cadendo uno per uno,
non c’è primula che non spunti
O rondine che non torni
Non importa se abbiamo paura
il sole sorge e tramonta
mentre guardiamo dalla finestra
l’inesorabile andare del giorno
Siamo briciole di un universo
che crediamo ci appartenga
con il solo potere
di non sprecare
il tempo, tanto o poco, che ci è destinato.
*** Antonietta CIANCI, 1980, poetessa, La primavera della quarantena, 'formicaleone.com', 18 giugno 2021, qui
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