Dovremmo nascere vecchi,
già dotati d'intelletto,
capaci di scegliere la nostra sorte in terra,
quali sentieri si avviano dal crocevia d'origine
e irresponsabile sia solo il desiderio di andare avanti.
Poi, andando, ringiovanire, ringiovanire sempre più,
maturi e forti arrivare alla porta della creazione,
varcarla e nell'amore entrando adolescenti,
essere ragazzi alla nascita dei nostri figli.
Sarebbero più vecchi di noi comunque,
ci insegnerebbero a parlare, per addormentarci ci cullerebbero,
e noi scompariremmo sempre più, divenendo sempre più piccoli,
come un chicco d'uva, come un pisello, come un chicco di grano...
*** Ana BLANDIANA, 1942, poetessa romena, Dovremmo, da Il tallone vulnerabile, 1966, in Ana Blandiana, Un tempo gli alberi avevano occhi, Donzelli, Roma 2004, traduzione e cura di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni, segnalata in 'fili d'aquilone', n. 4, ottobre-dicembre 2006, qui
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