È meraviglioso lo stupore con cui oggi i giornali registrano che ci sono folle di aspiranti ai concorsi pubblici, e - ohibò - "resiste il mito del posto fisso".
È davvero stranissimo in effetti che in un Paese con un tasso di disoccupazione del 10 per cento e di inattività del 34, che raddoppia al sud e tra i giovani, ci sia gente che cerca un lavoro.
Ed è ancora più stupefacente che preferiscano un lavoro pagato regolarmente, con tanto di ferie, malattia e contributi, a lavoretti del cazzo in bicicletta o nei call center senza garanzie e diritti.
Incredibile proprio.
*** Alessandro GILIOLI, giornalista, facebook, 11 febbraio 2020, qui
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