Piccoli accidenti dell'esser donna oggi: succede che uno sconosciuto (di sesso maschile) su Twitter mi faccia notare che è una vergogna che il mio nickname (o nomignolo) sia inglese, quando promulgo il buon uso della lingua italiana. E non me lo fa notare e basta, ma lo fa appellandomi come "darling".
Questo, al di là dell'assurdità dell'obiezione, mi spinge a ribadire due osservazioni:
- Non serve usare parole di per sé aggressive per offendere una persona. Siamo bravissimi a usare le parole più eleganti per farlo.
- Non è vero che sia stata raggiunta la parità dei sessi. E questi sottili e fastidiosi comportamenti paternalistici ne sono la continua riprova.
*** Vera GHENO, sociolinguista, facebook, 7 settembre 2019, qui
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