La cultura alla fine significa semplicemente la possibilità per ognuno di noi di uscire dalla propria particolarità e di mettersi in relazione con il mondo passato e presente, con tutti i suoi pensieri, i suoi protagonisti, e i suoi fatti, raggiungendo così una pienezza di vita altrimenti impossibile. (...)
I libri, le idee, possono costituire una ragione di vita, danno significato all’esistenza, e dunque ciò che si fa a scuola, ciò che la scuola è, (...) non costituisce un obbligo burocratico da assolvere più o meno volenterosamente, bensì l’occasione per diventare più capaci di capire il mondo, più consapevolmente umani. Di diventare dei noi stessi migliori.
*** Ernesto GALLI DELLA LOGGIA, 1942, storico e saggista, L'aula vuota. Come l'Italia ha distrutto la sua scuola, Marsilio, 2019, citato da Antonio Polito, Non c’è scuola senza autorità. Galli della Loggia sull’istruzione, 7 giugno 2019, qui
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