sabato 9 febbraio 2019

#SGUARDI POIETICI / La vera prigione (Ken Saro-Wiwa)

Non è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che ronzano
nella umida, misera cella.
Non è il rumore metallico della chiave
mentre il secondino ti chiude dentro.
Non sono le meschine razioni
insufficienti per uomo o bestia
Neanche il nulla del giorno
che sprofonda nel vuoto della notte
Non è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno martellato
le orecchie per un’intera generazione
È il poliziotto che corre all’impazzata in un raptus omicida
mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
in cambio di un misero pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
la punizione, lei lo sa, è ingiusta
La decrepitezza morale
L’inettitudine mentale
che concede alla dittatura una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da obbedienza
in agguato nelle nostre anime denigrate
È la paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra urina
È questo
È questo
È questo
Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero
in una cupa prigione.

*** Ken SARO-WIWA, 1941-1995, scrittore, poeta, attivista nigeriano, impiccato nel 1995, La vera prigione, in raiawadunia, Lo sterminio dell'Africa migliore: Ken Saro-Wiwa, 21 maggio 2018, qui


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