lunedì 18 febbraio 2019

#MOSQUITO / Gli invidiosi, ieri e oggi (Marco Revelli)

Se finora – almeno nella dimensione fisiologica del conflitto sociale moderno –, lo sguardo laterale dell’invidioso muoveva comunque di sotto in su, ora, invece, quello sguardo muove senza più sollevarsi, anzi piegandosi un po’ verso il basso. Come se le coordinate fondamentali dello spazio sociale fossero ruotate di novanta gradi. E, dalla logica verticale alto/basso della tradizione moderna del conflitto, si fosse passati a una dimensione orizzontale, in cui i contendenti se la vedono quasi esclusivamente con dei pari grado, con figure, gruppi, interessi che si collocano al loro stesso piano o, per status materiale o culturale, qualche lunghezza al di sotto. Contendendosi solo in piccola parte risorse materiali. Ricercando perlopiù risarcimenti simbolici. Dichiarazioni pubbliche di inclusione e di esclusione. Segni di un riconoscimento accordato o, all’opposto, esibizioni di un disconoscimento ostentato, quasi a riparare un torto subito, una preferenza data ad altri.

*** Marco REVELLI, 1947, politologo, La politica dopo la politica. Perché la crisi ha fatto entrare il populismo nelle nostre vite, Einaudi, 2019


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