Se salti le mediazioni, metti fuori gioco la casta dei mediatori e alla lunga annienti tutte le vecchie élite. Il postino, il librario, il docente universitario: tutti sacerdoti, seppur in modo diverso, tutti membri di una élite a cui si era soliti riconoscere una particolare competenza, un’autorità e alla fine un certo potere. Se organizzo un sistema che li pone fuori gioco, sostituendoli con ambienti protetti in cui metto a diretto contatto gli uomini e le cose, e spingo tutti a galleggiare su maree generate da un’imperscrutabile intelligenza di massa, io realizzo qualcosa di epocale: un mondo apparentemente senza élite, un pianeta a trazione diretta, dove l’intenzione e l’intelligenza collettive diventano azione senza dover passare da autorità intermedie. La conseguenza inevitabile è che in un numero significativo di umani si fa largo la convinzione che si possa fare a meno delle mediazioni, degli esperti, dei sacerdoti: molti ne deducono di essere stati gabbati per secoli. Si guardano intorno e, animati da una certa comprensibile venatura di risentimento, cercano la prossima mediazione da distruggere, il prossimo passaggio da saltare, la prossima casta sacerdotale da rendere inutile. Se hai scoperto di poter allegramente fare a meno del tuo agente di viaggio, perché non iniziare a pensare di fare fuori il medico di famiglia? In un ambito che è largamente sopravvalutato, cioè la politica, l’attuale inclinazione degli elettori per una qualche forma di leaderismo populista che tende a saltare la mediazione dei partiti tradizionali, e in fondo anche dei ragionamenti, può dare un’idea particolarmente chiara del fenomeno. Ma si tratta, come dico, solo di un esempio, e neanche di quello più importante.
*** Alessandro BARICCO, 1958, scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, sceneggiatore e regista, The game, Einaudi, 2018
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