sabato 15 settembre 2018

#MOSQUITO / Etica, alla prova dei fatti (Yuval Noah Harari)

Uno degli esperimenti più sgradevoli della storia delle scienze sociali fu condotto nel dicembre 1970 al Princeton Theological Seminary su un gruppo di studenti che si stavano preparando a diventare ministri della chiesa presbiteriana. A ogni studente fu chiesto di affrettarsi a raggiungere una distante aula magna dove avrebbe dovuto commentare la parabola del buon samaritano, che racconta come un ebreo che si stava recando da Gerusalemme a Gerico fu derubato e picchiato da alcuni banditi, che lo avevano lasciato morire sul ciglio della strada. Dopo un po’ un prete e un levita gli passarono accanto, ma lo ignorarono. Invece, un samaritano – cioè un membro di una setta disprezzata dagli ebrei – si fermò, si prese cura dell’uomo e gli salvò la vita. La morale della parabola è che i meriti degli individui dovrebbero essere valutati in base ai loro comportamenti effettivi, invece che alla loro affiliazione religiosa o alle loro idee filosofiche. 
Gli entusiasti giovani seminaristi si precipitarono verso l’aula magna, concentrati sul miglior modo per spiegare la morale della parabola del buon samaritano. Ma gli sperimentatori avevano collocato sul loro tragitto un uomo vestito di stracci, accasciato in un portone con la testa piegata e gli occhi chiusi. Al passaggio di ogni seminarista, la “vittima” tossiva e si lamentava penosamente. La maggior parte dei seminaristi non si fermò nemmeno a chiedergli che cosa non andasse, guardandosi bene dall’offrirgli aiuto. La preoccupazione di affrettarsi verso l’aula magna aveva fatto dimenticare l’obbligo morale di aiutare uno sconosciuto in difficoltà.

*** Yuval Noah HARARI, 1976, storico, saggista israeliano, 21 lezioni per il XXI secolo, Bompiani, 2018




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