Molti genitori credono che sia utile lasciar piangere il proprio bambino. Secondo un’opinione molto diffusa pochi minuti di lacrime non faranno male al piccolo, anzi lo aiuteranno a ritrovare da solo calma e sonno.
Così, la tecnica di “attesa progressiva” (conosciuta anche come “metodo 5-10-15”) sviluppata dal dottor Richard Ferber, neurologo e pediatra dell’Università di Harvard e presso l’ospedale pediatrico di Boston, è ancora utilizzata oggi dai genitori di tutto il mondo.
Tuttavia, quasi nessuno sa davvero cosa succede nei bambini quando continuano a piangere. Le conseguenze fisiche e psicologiche potrebbero influenzarli per tutta la vita. Quando un bambino piange senza essere rassicurato dai genitori, il suo livello di stress aumenta. Con le sue grida vuol comunicare qualcosa: forse ha fame, avverte dei dolori o semplicemente ha bisogno di compagnia. Il bebè dipende totalmente dai genitori e non può occuparsene da solo.
Se il suo appello resta inascoltato, il corpo viene inondato da ormoni dello stress. Col tempo, questo può danneggiare il sistema nervoso centrale. Possono risentirne anche la crescita e la capacità di apprendimento. (...)
*** Gina Louisa METZLER, Hai deciso di lasciar piangere il tuo bambino? Ecco cosa succede nel suo corpo, 'L'Huffington Post', 18 aprile 2016
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