Che i genitori di cinque minorenni possano, di fronte allo stupro di una loro coetanea, dire che in fondo è stata "una ragazzata"; che un minorenne chiami due amici per violentare la propria ragazza, filmi la violenza e poi vadano come se nulla fosse a giocare un torneo di calcio in Spagna; che la politica non ne parli come si parla invece delle banche, delle nomine della Raggi, dell'Italicum, di Verdini o di Renzi, è uno dei grandi problemi del nostro tempo.
Perché significa che ci siamo dentro un po' tutti.
Se ci sconvolge e ci attira più il ritorno di D'Alema che gli stupri che ogni giorno vengono compiuti sul corpo delle donne, sul fatto che vengono minimizzati da chi li ha compiuti, dai maschi e da una società maschilista del "se ti metti la minigonna, te la sei cercata", il problema per tutti noi è molto più grande di quanto pensiamo.
E forse sarebbe il caso di provare a parlare di questo, di noi, delle nostre vite, della nostra società, del nostro Paese.
E ammettere che se non ci impegniamo per cambiarlo, l'Isis vincerà senza nemmeno commettere un reato. Perché ci penseremo da soli.
*** Marco FURFARO, 1980, politico, 'facebook', 29 giugno 2016, qui
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