La voglio lurida, questa poesia,
la voglio ludica
la voglio logora
scritta su carta vetrata
ricamata su tela tarlata
da usare come straccio per terra
la voglio in guerra, questa poesia,
mitragliata come pericolo
declamata da un folletto smargiasso
esiliata per parassitismo
bendata e rapita
crocifissa da uno sguardo
come insetto da uno spillo.
La voglio in gabbia come un grillo,
fuori raccolta,
perno della mia svolta.
Che la ruggine di finte melodie
ingoi le altre poesie.
Che il foglio torni bianco
come cava di calce
come casa sul mare
senza un filo di niente
pur di ricominciare.
*** Ennio CAVALLI, 1947,poeta e giornalista, Questa poesia, da Libro grosso, Aragno, 2009, citato da Ottavio Rossani, 5 luglio 2009, poesia.corriere.it, qui
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