Le porte sbattono,
giù per le scale, le chiavi
girano nelle serrature.
Fuori fa chiaro.
Parlano, per la strada.
Alberi, voci, case:
ogni momento è il tuffo
quando sei nato.
Ogni odore, ogni ombra,
ti sembra grande.
A volte di colpo
passando per una piazza
senti la testa sgombra. La verità
la vedi come si spreca,
come si spande.
Mentre se ne va
è bello restare soli.
Si leva di sotto e tu voli.
A soffi, a onde,
il vuoto ti viene addosso.
Sentila che ti scappa tra le gambe
e ti saluta, la verità.
E’ come da bambini,
aggrappati al sedile, quando in macchina
si è scavalcato un dosso.
*** Umberto FIORI, 1949, insegnante, scrittore, poeta e musicista, Dosso, da Chiarimenti, Marcos y Marcos, 1995, in 'internopoesia', 12 marzo 2021, qui
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