Dicono
che il primo amore è il più importante.
Ciò è molto romantico
ma non fa al mio caso.
Qualcosa tra noi c'è stato e non c'è stato,
accadde e si è perduto.
Non mi tremano le mani
quando mi imbatto in piccoli ricordi,
in un rotolo di lettere legate con lo spago
– fosse almeno un nastrino.
Il nostro unico incontro dopo anni:
la conversazione di due sedie
accanto a un freddo tavolino.
Altri amori
ancora respirano profondi dentro me.
A questo manca il fiato anche per sospirare.
Eppure proprio così com'è,
è capace di fare ciò di cui quelli ancora non sono capaci:
non ricordato,
neppure sognato,
mi familiarizza con la morte.
*** Wislawa SZYMBORSKA, 1923-2012, poetessa e saggista polacca, premio Nobel per la Letteratura nel 1996, Il primo amore, da Attimo, Scheiwiller, traduzione di Pietro Marchesani, e in Maurizio Cucchi, a cura di, La grande poesia, Szymborska la Repubblica, 2021
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