Tutte le volte che si incontravano, lui e i suoi amici milanesi sul lungomare di Santa Margherita, si prendevano in giro a vicenda. Lui a loro dava dei ganassa: sempre a vantarsi delle ragazze che conquistavano e a credere di poter comprare tutto con i soldi. Loro a lui davano del tirchio e lo sfottevano accusandolo di avere il braccino corto: quando c'era da dividere la cena, la sua proposta era sempre di pagare alla genovese, calcolando esattamente il costo delle portate di ognuno e guai a dividere il totale per il numero dei commensali.
Quel giorno, però, lui li aveva lasciati più che volentieri a raccontarsi le loro spacconate.
Aveva conosciuto una nuova ragazza, con cui sperava di costruire una relazione meno effimera delle solite e aveva programmato una gita a Monterosso.
Erano partiti la mattina presto, poi avevano lasciato l'auto alle Cinque Terre, avevano preso il treno e si erano fermati quasi in ogni paesino, godendosi lunghe camminate sulla costa e girovagando per i sentierini dell'entroterra.
Le bellezze erano impareggiabili, la giornata sembrava prenotata per l'occasione: cielo netto, clima perfetto, pranzo con scorpacciata di pesce fresco innaffiato da buon vino locale.
Sì, forse la gita avrebbe potuto avere un seguito: i due avevano constatato che si trovavano bene insieme, avevano registrato una forte sintonia su molti pensieri e poi l'attrazione fisica era evidente per entrambi. Ma soprattutto per la ragazza: che ogni tanto faceva trasparire dagli occhi il desiderio, mentre lui, un po' per timidezza e un po' per giocare a stuzzicarla, si teneva sulle sue.
* * *
E' sera, la giornata è volata.
Entrambi sono al parcheggio per riprendere l'auto e riavviarsi verso casa. Magari, prima di concludere il bell'incontro, ancora un aperitivo insieme e qualche stuzzichino nel pub dell'amico di Santa Margherita.
Entrano in macchina.
Si guardano.
Lei è felice: non le dispiacerebbe se lui tentasse un approccio diretto, lì al parcheggio o magari in un punto riparato lungo la strada del ritorno.
Ha capito che il ragazzo deve vincere la timidezza, ma per ora attende con pazienza: non vuole essere lei a fare il primo passo.
A lui, mentre sta per avviare il motore, cade l'occhio sulla spia della benzina: dovrà cercare un distributore.
Si blocca.
Fissa la ragazza, poi le si avvicina con il viso.
A lei batte forte il cuore.
Sta per chiudere gli occhi.
E' il momento: immagina il suo primo bacio con lui.
Lui è imbarazzato.
Pensa agli amici milanesi, alle loro vanterie: a sentirli, cambiano donne come i vestiti.
Si dice che sì, forse non è il caso: questa ragazza gli piace davvero.
Poi però vince ogni ritrosia e azzarda.
«Senti, Laura, non è facile per me dirti quello che sto per chiederti. Ma... insomma... mi pare giusto...».
La ragazza pregusta il momento,
Lui riprende: confessa il suo stato d'animo con una certa fatica.
«Ecco, è stata una bella giornata e non vorrei che finisse qui.»
Lei annuisce: ci siamo, pensa.
«Vorrei che ci frequentassimo... Che facessimo altre gite come questa. Altri bei pranzetti come quello di oggi...»
Lei non si trattiene.
«Sono più che d'accordo, Franco. Tra l'altro, non ti ho ringraziato abbastanza: oltre a essere stata bene con te, ho mangiato divinamente.»
Poi sorride: «E immagino ti sia costato parecchio... ».
Lui si rinfranca.
«Sì, abbiamo trascorso una giornata stupenda. E altre ne trascorreremo, se tu lo vorrai.».
«Certo. Te lo prometto: abitiamo a pochi chilometri uno dall'altro, neppure dieci minuti di treno. Ci sono le sere della settimana. E poi ci sono i weekend... Ne avremo di tempo da passare, tutto per noi.»
Il ragazzo si convince che allora la domanda è necessaria:
«Ecco, vedi, anche per questo, mi chiedevo: le prossime volte, per la benzina e le cene, possiamo fare a metà...?».
*** Massimo Ferrario, L'incontro con la nuova ragazza, per Mixtura
In Mixtura ark #Favole&Racconti di M. Ferrario qui
Nessun commento:
Posta un commento