La psichiatra diceva che per affrontare i miei problemi e in particolare la rabbia fuori controllo dovevo imparare a dare un nome ai sentimenti, alle emozioni. «Vede, Penelope» mi aveva detto una volta, «per superare il disagio o addirittura la malattia mentale, un passaggio decisivo sta nel costruirsi un vocabolario preciso per descrivere le proprie sensazioni interiori. Se uno dice indifferentemente: felice o entusiasta; oppure triste e infelice; oppure se dice sono arrabbiato e invece è triste; o viceversa se dice sono triste e invece è solo molto arrabbiato, non potrà mai sottrarsi all’influenza occulta di quelle emozioni e di quei sentimenti che non sa riconoscere. Viceversa, dare un nome alle emozioni negative riduce il loro potere su di noi. Il più potente degli psicofarmaci è un buon vocabolario.»
*** Gianrico CAROFIGLIO, 1961, già magistrato, scrittore, La disciplina di Penelope, Mondadori, 2021
In Mixtura i contributi di Gianrico Carofiglio qui
In Mixtura ark #ExLibris qui
Nessun commento:
Posta un commento