Benché in genere eviti di confessarlo, in privato Stern ha da tempo accettato che, sotto molti aspetti, gli è piaciuto trascorrere la vita adulta in mezzo ai criminali. E ha sviluppato un apprezzamento estetico per la disonestà, la scaltrezza e l’intelligenza egoistica di tanti suoi clienti e una sorta di stima per la meschina creatività della scorrettezza umana. In quasi tutti i casi penali c’è un momento in cui un’immaginazione ispirata si combina alla semplice audacia in maniere tali da lasciare Stern a bocca aperta e pieno di una perversa ammirazione per una condotta che, lo sa, lui non avrebbe mai il coraggio di azzardare.
*** Scott TUROW, 1949, scrittore, avvocato, accademico statunitense, L'ultimo processo, Mondadori, 2020
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