Caro antivaccinista,
Ti scrivo questa lettera dal profondo del mio cuore, oggi che sta succedendo qualcosa di bello nel mondo, dopo tanti e tanti giorni pessimi di un anno pessimo di nome 2020.
Ti scrivo dopo che abbiamo visto tanta gente andarsene, dopo i tramonti d'apprensione incollati ai bollettini della protezione civile, dopo i lockdown e le attività andate in fallimento, dopo i mesi a scuole chiuse con la didattica a distanza che tanto ci ha fatto penare.
Ti scrivo adesso, perché adesso è il momento: ora che sempre più vicino si fa il giorno in cui anche qui da noi arriverà il vaccino e, forse, piano piano quest'incubo andrà a svanire nel cassetto dei brutti ricordi.
E per dirti cosa, caro antivaccinista?
Una molto semplice: che se davvero credi che una scoperta così importante per l'umanità intera, la stessa che ha fatto sparire dalla faccia del pianeta il vaiolo (400 milioni di morti solo nel XX secolo), debellato quasi del tutto il morbillo e che ci ha salvato da decine di altre terribili malattie, dicevo se davvero credi che questa scoperta sia in realtà un male da evitare come la peste, frutto di una scienza corrotta e manipolatrice, io non posso fare niente per farti cambiare idea.
Qualsiasi prova scientifica, qualsiasi fonte per quanto autorevole non ti convincerà: e allora tu anche questa volta non ti vaccinerai.
Allora non c'è davvero nulla che io ti possa dire. Solo farti alcune domande. Tre per la precisione.
La prima: quando e se, speriamo, tutto questo sarà passato grazie a questa sensazionale scoperta, come lo spiegherai? Quale complotto fantascientifico ti inventerai questa volta?
La seconda: nel caso tu ti ammalassi di Covid, ritieni giusto essere curato in ospedale – rappresentante della stessa scienza corrotta e manipolatrice che ha prodotto il vaccino – o pensi sarebbe più coerente farlo attraverso le medicine alternative che tu conosci?
E infine, la terza: se a causa della tua scelta ti capitasse di trasmettere il virus a qualcuno che non può vaccinarsi, quanto ti riterresti responsabile? Poco? Tanto? Per nulla?
Rispondi pure con calma a queste domande.
Solo un favore, magari: da qui a sei mesi almeno, se puoi, esci il meno possibile.
*** Enrico GALIANO, insegnante e scrittore, facebook, 13 dicembre 2020, qui
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