Un tizio andò da un prete e gli chiese: «Padre, voglio che celebri una messa per il mio cane».
Il prete s’indignò. «Cosa intendi dire con questo?»
«Si tratta del mio cagnolino» rispose l’uomo. «Amavo quel cane e vorrei che lei celebrasse una messa in suo ricordo.»
Il prete disse: «Qui non celebriamo messe per dei cani. Forse può provare alla congregazione che c’è più avanti, su questa via. Chieda a loro se sono disposti a farlo».
Uscendo, l’uomo disse al prete: «Peccato. Amavo moltissimo quel cane. Avevo pensato di offrire una prebenda di un milione di dollari per la messa». E il prete: «Aspetti un attimo: non mi aveva detto che il suo cane era cattolico».
*** Anthony DE MELLO, 1931-1987, gesuita, psicoterapeuta, saggista indiano, Messaggio per un'aquila che si crede un pollo, 1990, Piemme, 2019, traduzione di Laura Cangemi
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