Ritirarsi non è arrendersi
e essere contro non è aggredire,
Cambiare non è ipocrisia
e disfare non è distruggere.
Stare soli non è appartarsi,
e il silenzio non è non aver niente da dire.
Stare fermi non è pigrizia,
e vigliaccheria non è sopravvivere.
Immergersi non è annegare,
e non vai indietro per scappare.
Non si scende inciampando,
né desideri il cielo per ben soffrire.
E le condanne non sono eterne,
né andrai a morire per i perdoni.
A volte, solo a volte...
Occorre riuscire a lasciarsi andare,
issare le vele, abbandonarsi,
lasciare che scorra, che il vento cambi,
serrare gli occhi e ammutolirsi.
*** María Guadalupe MUNGUÍA TISCAREÑO, blogger e poetessa messicana, A volte, solo a volte (Il mio Karesansui), 2007-2009, testo originale in 'cafdemedianoche.blogspot.com', qui.
In rete il testo spagnolo non sempre è stato attribuito all'autrice e la traduzione in italiano generalmente diffusa manca di alcuni versi che qui invece sono stati inseriti. La rivendicazione di titolarietà dell'autrice è qui
https://www.facebook.com/guadamenamunguiaIn rete il testo spagnolo non sempre è stato attribuito all'autrice e la traduzione in italiano generalmente diffusa manca di alcuni versi che qui invece sono stati inseriti. La rivendicazione di titolarietà dell'autrice è qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Karesansui
Testo originale (Karesansui)
A veces, sólo a veces...
Retirarse no es rendirse,
ni estar en contra es agredir.
Cambiar no es hipocresía
y derrumbar no es destruir.
Estar a solas no es apartarse,
y el silencio no tener qué decir.
Quedarse quieto no es por pereza,
ni cobardía es sobrevivir.
Sumergirse no es ahogarse,
ni retrocedes para huir.
No se desciende trastabillando,
ni el cielo ganas por bien sufrir.
Y las condenas no son eternas,
ni por perdones vas a morir.
A veces, sólo a veces...
Hace falta lograr soltarse,
izar las velas, abandonarse,
dejar que fluya, que el viento cambie,
cerrar los ojos y enmudecer.
(María Guadalupe Munguía Tiscareño, qui)
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