Nel moltiplicarsi in tutta Italia dei casi di insegnanti picchiati sia dagli studenti che dai loro genitori verrebbe la tentazione di ricorrere a un luogo comune e commentare come fanno gli anziani, dicendo che i tempi sono degenerati e che non esistono più le educazioni di una volta. Purtroppo è falso: i prepotenti sono sempre esistiti e la voglia di spaccare la faccia alla figura di autorità non è nata oggi.
A essere cambiato è invece il rispetto sociale intorno all’atto dell’imparare e del farlo a scuola, che fino a qualche decennio fa era l’unico modo per migliorare la propria posizione sociale se si era modesti di famiglia, ma oggi è percepito solo come pedaggio obbligatorio prima di entrare in un mondo del lavoro dove da anni ci sentiamo dire (falsamente) che “il pezzo di carta non serve a niente”. In una società dove l’ignoranza non è più un difetto, insegnare non è più una virtù.
*** Michela MURGIA, scrittrice, Scuola, insegnare non è più una virtù, 'Donna moderna', 20 febbraio 2018, qui
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