Se, come personalmente credo, un possibile governo Di Maio-Salvini sarebbe una terribile iattura per l’Italia, qualunque politico che condivida questo giudizio dovrebbe attivarsi perché l'ipotesi, purtroppo ogni giorno sempre più verosimile, non diventi tragica realtà.
E non stare alla finestra augurandosi che i due vincitori, una volta partorito un 'contratto' e un conseguente governo, vadano a 'sbattere', per poi lucrarne tutti i vantaggi possibili in termini di convenienze di partito.
Questa posizione, del tutto irresponsabile e tanto infantile, ha un unico nome: si chiama "sfascismo". E non ha certo a cuore gli interessi del Paese, evocati in ogni momento da tutti e in particolare proprio da chi ad essi dice di inchinarsi quotidianamente mentre con spudoratezza insiste nel perseguire i propri obiettivi di potere personali.
Se poi quelli che continuano a stare alla finestra, da oltre un mese ripetono in ogni dichiarazione, a mo' di ritornello stucchevole, ma con fare serio, compunto e convinto, che la "loro opposizione è responsabile perché non stanno e non staranno mai alla finestra", si aggiunge anche un secondo nome: si chiama "presa per i fondelli".
Le conseguenze di questi due fatti, tuttavia, sono diverse.
Mentre le "prese per i fondelli" riescono solo quando ci sono quelli che si lasciano prendere per i fondelli, lo "sfascismo", se e quando si produce, sfascia tutto e tutti. Sia quelli che, prima che accada, non lo vedono all'orizzonte, o lo vedono ma non fanno nulla per fermarlo, o quanto meno contenerlo; sia gli altri, che lo denunciano anticipatamente e però, non essendo politici con poteri parlamentari, ma semplici e impotenti cittadini, hanno solo la inutile consolazione, dopo, di averlo denunciato senza aver potuto fare altro.
*** Massimo FERRARIO, Tra sfascismo e presa per i fondelli, per Mixtura
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