domenica 29 aprile 2018

#SENZA_TAGLI / Sorella, io sì ti credo (Marco Furfaro)

Cinque uomini stuprano una ragazza di diciotto anni. Ma non è una violenza, è un abuso. Perché i giudici spagnoli (lo stupro avvenne nel 2016 a Pamplona) sentenziano che la ragazza non si ribellò, non oppose resistenza. Quindi non è violenza, ma abuso.

Difficile pensare a tanta stupidità, difficile non capire come quella ragazza era paralizzata dal terrore. Come del resto fu trovata poco dopo. Una sentenza che ha scosso molti. Perfino una comunità di suore di clausura, che in una bellissima lettera solidarizzano e ribadiscono il diritto di ogni donna di poter essere libera.

"Noi viviamo in clausura, indossiamo un vestito che arriva quasi alle caviglie, non usciamo mai la notte (tranne le emergenze), non andiamo alle feste, non beviamo alcolici e abbiamo fatto voto di castità. E' una scelta che non ci rende migliori o peggiori di nessuno, sebbene paradossalmente ci rende più libere e felici di molte. E proprio perché è una scelta libera, difendiamo con tutti i nostri mezzi a nostra disposizione (e questo è uno di quelli) il diritto di tutte le donne di fare liberamente il contrario senza per questo essere giudicate, violentate, intimidite, assassinate o umiliate. Sorella, io sì ti credo".

Pure io, pure noi. #yositecreo

*** Marco FURFARO, facebook, 28 aprile 2018, qui


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