dove tutte queste cose non sono piú importanti.
Ho sempre ferma in testa un’immagine di me
da bambino, e i suoi occhi sono buoni.
Vorrei che fosse l’unica immagine del libro,
ma è soltanto una mia proiezione, qualcosa che si è perso.
Scriverlo non significa salvarlo
ma tornare ad avere i suoi occhi per un attimo;
ripercorrere i movimenti della sua natura,
starlo a sentire, perdonare il suo futuro.
*** Simone BURRATTI, 1990, poeta, Sto scrivendo da un tempo diverso, da Progetto per S., Nuova Editrice Magenta, 2017. Segnalato in 'ipoetisonovivi.com', 8 gennaio 2018, qui
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