che doveva finire;
credemmo che gli uomini fossero santi,
i cattivi uccisi da noi,
credemmo diventasse tutta festa e perdono,
le piante stormissero fanfare di verde,
la morte premio che brilla
come sul petto del bambino
la medaglia alle scuole elementari.
Con pena, con lunga ritrosia,
ci ricredemmo.
Rimane in noi il giglio di quell'amore.
*** Mario TOBINO, 1910-1991, scrittore, poeta, psichiatra, Fu un amore, amici, epigrafe a Il clandestino, Mondadori, 1962
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