domenica 8 aprile 2018

#SGUARDI POIETICI / La poesia si scrive (Nazario Pardini)

Non solo davanti al rifiorire
di gemme a primavera. Non solo
davanti a un orizzonte che ti annulla,
o a un sentimento d’amore o di morte,
si scrive la poesia. Ma si scrive
davanti ad una chiesa solitaria,
davanti a un tempio arduo e maestoso,
davanti al grido di una donna persa
fra le grinfie nerastre del dolore.
È da lì che sgorgano i suoi versi,
è da lì che scrosciano veloci
a dirti della storia disumana
di gente appesa a un credo millenario;
a dirti della tua precarietà
su questa terra che non lascia scampo,
a dirti del dolore di una madre
più grande della morte. E se per caso
ti trovi ad abbracciare una compagna
che ti rende felice, vivi l’attimo,
non ti chiedere altro; non pensare
alla miseria umana, al suo degrado,
fingi che quel momento sia per sempre.
È l’unico sistema per fregare
lo scettro imperituro della sorte.

*** Nazario PARDINI, poeta, scrittore, saggista, già docente di lingua e letteratura italiana, La poesia si scrive, blog 'alla volta di Leucade', 2 aprile 2018, qui


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