Il termine narcisismo descrive una condizione sia psicologica che culturale.
A livello individuale indica un disturbo della personalità, caratterizzato da un esagerato investimento nella propria immagine a spese del sé. I narcisisti sono più preoccupati di come appaiono che non di cosa sentono. In realtà negano i sentimenti che contraddicono l'immagine che cercano. Agendo senza sentimenti, tendono a essere seduttivi e manipolativi, aspirano a ottenere il potere e il controllo sugli altri. Sono egoisti e presi dai loro interessi, mancano dei veri valori del sé - cioè espressione e padronanza di sé, dignità, integrità. I narcisisti mancano del senso di sé che deriva dai sentimenti del corpo. Senza di esso, la vita pare loro vuota e priva di significato. È una condizione desolata.
A livello culturale il narcisismo può essere visto come una perdita di valori umani: viene a mancare l'interesse per l'ambiente, per la qualità della vita, per i propri simili. Una società che sacrifica l'ambiente naturale al profitto e al potere rivela la sua insensibilità per le esigenze umane. La proliferazione delle cose materiali diventa la misura del progresso nel vivere, e l'uomo viene opposto alla donna, il dipendente al datore di lavoro, l'individuo alla comunità. Quando la ricchezza occupa una posizione più alta della saggezza, quando la notorietà è più ammirata della dignità e quando il successo è più importante del rispetto di sé vuol dire che la cultura stessa sopravvaluta l'immagine, e deve essere ritenuta narcisista.
Il narcisismo dell'individuo corrisponde a quello della cultura. Noi modelliamo la cultura secondo la nostra immagine a nostra volta siamo modellati dalla cultura.
*** Alexander LOWEN, 1910-2008, psicoterapeuta e psichiatra statunitense, Il narcisismo. L'identità rinnegata, 1984, Feltrinelli, 2008.
Segnalato in 'l'anima fa arte', facebook, 20 febbraio 2018, qui
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