Permettetemi di essere chiaro. Il consenso in un’azienda non è auspicabile, è necessario.
Le aziende sono strutture verticistiche, in cui esiste un azionariato e un management. Il ruolo dell’amministratore delegato è definire la missione dell’azienda ed avviare un confronto serrato con il resto del management su come raggiungerla. Se non c’è consenso da parte vostra sulla missione, rassegnate le vostre dimissioni domani mattina.
Allo stesso modo, il dissenso in un’azienda non è auspicabile, è necessario.
Se è vero quanto sopra, la caratteristica più critica di un AD è quella di saper prendere posizione, argomentare a suo favore, dimostrarne il successo. Di conseguenza, la caratteristica più critica di tutti coloro che vogliono fare carriera per ricoprire quella posizione un giorno è di saper prendere posizione con la propria testa, argomentare a suo favore, dimostrarne il successo. Saper incoraggiare questo tipo di comportamento in maniera positiva significa avere dei leader nel team, che portano innovazione, cultura del fare e quindi crescita.
Se la vostra azienda, data la missione in cui dovete avere fede incrollabile, non vi incoraggia al dissenso su come raggiungerla (seppur nei modi, tempi e sedi opportune), rassegnate le vostre dimissioni domani mattina. Se fate parte dello sparuto gruppo che si chiede se nella propria azienda ci sia meritocrazia, arrivati a questo punto vi sarete detti “la mia azienda è così, di certo non incoraggia, e tollera solo in certe occasioni il dissenso”.
*** Riccardo GALLI, Fedeltà, consenso, merito in azienda, 'senzafiltro', 6 luglio 2016
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