giovedì 8 aprile 2021

#SGUARDI POIETICI / Fantasticando su un altro lockdown (Massimo Ferrario)

Cammini nel viale vuoto sotto casa
nella solitudine sfinita
di un lockdown senza fine: 
ti sei fatto dono obbligato di una pausa trasgressiva, 
ad evitare che la spossatezza della lunga prigionia
si faccia angoscia di una claustrofobia irrimediabile. 

Un sole dritto e inesorabile ti acceca 
e ti è compagno un vento pazzo di primavera 
che agghiaccia e frusta gli alberi, 
appena rinati alla fioritura dopo la rigidità dell’inverno.  
L’aria, a tratti furiosa, 
un po’ ti sollecita il passo, 
carezzandoti da dietro, 
e un po’ ti spintona avanti 
perentoria e imperiosa, 
a strappi e balzi sempre più energici e violenti.  

Fantastichi di finire  sollevato
a mulinello 
e mentre il vortice irrefrenabile 
ti aspira e ti fa suo,
strappandoti la mascherina,
e l’aria ghiaccia ti scartavetra la faccia, 
e finalmente respiri e di nuovo respiri, 
ti ritrovi dolcemente fiondato lassù:
imbucato e nascosto 
dentro l’unico batuffolo bianco
che rompe il denso turchese del cielo. 

Volentieri ti consegni prigioniero 
al fiocco candido di nuvola. 
E sarà anche questo lockdown: 
ma tenero e confortante. 
Benevolo e accogliente come quando, 
ancora infante, 
ti racchiudevi in posizione fetale
- il dito in bocca, gli occhi appena schiusi - 
sulle gambe della nonna
che ti cullava seduta 
nella nenia del dormiveglia
e tu rifiutavi di addormentarti 
per non smettere di godere nel naso 
del profumo che solo era suo
e allora e per sempre 
diventava  tuo. 

Piccolo di pochi mesi,
sapevi, senza saperlo,
che quello era Paradiso:  
da poco perduto, 
appena ritrovato. 

E ora lo sai: 
mai più riprovato. 

*** Massimo Ferrario, Fantasticando su un altro lockdown, per Mixtura. 


In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

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