Nell’Italia di oggi “gufo” è uno degli insulti a cui “capi” politici intimamente autoritari ricorrono per stigmatizzare e mettere in ridicolo i pochi intellettuali liberi che provano a levare la loro voce contro il sistema. La politica cammina da molti anni sulle strade della marginalizzazione del dissenso: l’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Regioni, l’antiparlamentarismo, la retorica e la pratica della costruzione del consenso hanno costruito questa falsa democrazia del plebiscito. Con l’aiuto della maggior parte dei media, si esalta la dittatura della maggioranza, si predica la necessità di mettere a tacere i “disfattisti”. Nessun partito o movimento – davvero nessuno – accetta il dissenso, e in forme diverse tutti lo reprimono e lo colpiscono.
Le leggi tendono a punire con crescente durezza le manifestazioni di dissenso, e a colpire le vite “diverse”: poveri, migranti, rom. Le amministrazioni pubbliche e addirittura le università stesse, roccaforti ormai espugnate, del pensiero critico puniscono i loro dipendenti che si azzardino a levare pubblicamente una voce critica.
Insomma, l’apparenza di una società liberissima, in cui ciascuno dice ciò che vuole, copre una nuova ortodossia di pensiero unico, che accende i suoi roghi mediatici contro i pochi, liberi eretici.
Al posto della Chiesa c’è la religione del Mercato, la fede cieca nel dio Denaro: la pubblicità è la nuova evangelizzazione, il consumo è il culto, i fedeli sono i clienti. Il pianeta stesso soccombe sotto i colpi di una macchina da merci insostenibile, ma chi predica l’unica via d’uscita – la decrescita – viene trattato come un anticristo.
In questo momento storico, dunque, parlare di eresia e di eretici significa contribuire a costruire anticorpi contro il più pericoloso virus in circolazione: il pensiero unico. Sapere che è sempre stato possibile pensare diversamente, ma sapere anche che è sempre stato necessario pagare un prezzo per questo, significa ricordarci che costruire un mondo diverso è possibile. Difficile: ma necessario.
*** Tomaso MONTANARI, 1971, storico dell'arte, saggista, attivista politico, storico dell'arte, saggista, Eretici, Paper First, 2020
In Mixtura i contributi di Tomaso Montanari qui
In Mixtura ark #Mosquito qui
Nessun commento:
Posta un commento