Ogni tanto il dolore si deposita sul fondo, poi riaffiora per uno stimolo occasionale ma prepotente, poi torna sul fondo. Va su e giù ma non si altera né quando viene in superficie né quando scende in profondità. È il caso di ripetere che il tempo non è un medico sapiente ma un puntiglioso aguzzino che non risana ma infetta. [...]
Si usa dire che per elaborare un lutto ci vogliono due anni. È un luogo comune antipatico, una formula da manuale di psicoanalisi e un modo lezioso per dire che il tempo è un grande medico, altro luogo comune. Il tempo può essere un nemico implacabile, un aguzzino che manda le piaghe in cancrena invece di guarirle.
*** Luigi PINTOR, 1925-2003, giornalista, saggista, Il nespolo, Bollati Boringhieri, 2001, Il nespolo, Bollati Boringhieri, 2021 e 'libriantichionline.com', qui
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