lunedì 26 aprile 2021

#MOSQUITO / Sii felice, la nuova formula di dominio (Byung-chul Han)

La nuova formula di dominio recita: Sii felice. La positività della contentezza scaccia la negatività del dolore. In forma di capitale emotivo positivo, la felicità deve garantire un’ininterrotta capacità di prestazione. L’auto-motivazione e l’auto-ottimizzazione rendono molto efficiente il dispositivo neoliberista della felicità, in quanto il dominio si fa strada senza grandi fatiche. Il subordinato non è nemmeno consapevole della propria subordinazione. Crede di essere libero. Senza alcuna costrizione esterna, si sfrutta volontariamente credendo di realizzarsi. La libertà non viene oppressa, bensí sfruttata. Il Sii libero crea una costrizione piú disastrosa del Sii obbediente. 

Nel regime neoliberista, anche il potere assume una forma positiva. Diventa smart. Al contrario del potere disciplinare repressivo, il potere smart non fa male. Il potere viene del tutto sganciato dal dolore. Si esprime senza alcuna repressione. La sottomissione si compie quale auto-ottimizzazione e auto-realizzazione. Il potere smart opera in chiave seduttiva e permissiva. Spacciandosi per libertà, è piú invisibile del potere disciplinare repressivo. Anche la sorveglianza assume una forma smart. Ci viene costantemente chiesto di comunicare i nostri bisogni, i nostri desideri, le nostre preferenze, di raccontare la nostra vita. La comunicazione totale e la sorveglianza totale, il denudamento pornografico e la sorveglianza panottica finiscono per collimare. La libertà e la sorveglianza diventano indistinguibili. Il dispositivo neoliberista della felicità ci distrae dai rapporti di dominio vigenti costringendoci all’introspezione. Fa sí che ognuno si tenga occupato solo con sé stesso, con la propria psiche, invece di indagare criticamente le questioni sociali. La sofferenza, della quale sarebbe responsabile la società, viene privatizzata e psicologizzata. Le condizioni da migliorare non sono sociali, bensí psichiche. Lo slancio verso un’ottimizzazione dell’anima, che in realtà costringe a un adeguamento ai rapporti di dominio, vela i malcostumi sociali. Cosí la psicologia positiva sigilla la fine della rivoluzione. A salire sul palco non sono i rivoluzionari, bensí i trainer motivazionali che impediscono il diffondersi del malumore o anche della rabbia.

*** BYUNG-CHUL  Han, 1959, filosofo e docente coreano residente in Germania, La società senza dolore, Einaudi, 2021


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