Si spera in una nuova normalità.
Per cogliere l'occasione drammatica della pandemia e ripensare nuovi modi di convivenza (interpersonale, sociale, politica) e di rispetto della natura di cui siamo parte e del pianeta che abitiamo in prestito.
Ma si dovrebbe anche sperare nel ritorno, al più presto, alla vecchia normalità: quella di quando un 'contatto' non sarà più sinonimo di potenziale 'contagio'.
E la vicinanza all'altro andrà ricercata, non fuggita.
Se vorremo tornare a essere sociali.
Dunque, umani.
Il problema è che è più facile imparare che dis-imparare.
E che una legittima difesa, quando il pericolo cessa, può trasformarsi in fissazione.
In questo caso sarebbe paranoia: ne abbiamo già troppa.
*** Massimo Ferrario, Sperare nella vecchia normalità, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui
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