Secondo la E-Waste Coalition delle Nazioni Unite, generiamo nel mondo 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici all’anno, per darvi un’idea, parliamo di circa 800 computer portatili buttati via ogni secondo. Di queste 50 milioni di tonnellate di rifiuti, ne ricicliamo soltanto il 20%. Contando che produrremo più del doppio dei rifiuti elettronici nei prossimi trent’anni, servono misure più decise adesso per risolvere il problema.
Molte delle componenti di queste apparecchiature si possono infatti riciclare, evitando che finiscano in discariche abusive o nel recupero illegale delle materie prime come invece succede ai due terzi dei 9 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici generati in Europa ogni anno. Questo provoca danni alla salute e all’ambiente, oltre che un inutile spreco di materiali di valore. In Italia, abbiamo un buon sistema di gestione dei rifiuti elettronici gestito dal Centro di Coordinamento della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) e registriamo numeri di raccolta in continua crescita, ma ancora ben distanti dai progressi fatti da altri paesi europei nell’economia circolare. Nel 2019 gli italiani hanno raccolto solo 5,1 kg di RAEE per abitante, la metà dei francesi e tedeschi e meno del Regno Unito e Spagna.
In Italia nel 2018 sono state ritirate e avviate a trattamento più di 310mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, mentre quest’anno l’Unione Europea ha proposto un nuovo Piano per l’Economia Circolare che mira a disincentivare la cultura «usa e getta». È importante fare la nostra parte e assicurarci che i nostri rifiuti vengano portati presso impianti specifici per il trattamento, il recupero ed il riciclaggio tramite centri di raccolta nel tuo comune o direttamente dai rivenditori.
*** Will_ita, instagram, 27 maggio 2020, qui
In Mixtura i contributi di Will_ita qui
In Mixtura ark #Ritagli qui
Nessun commento:
Posta un commento