ma tanti lupi in questo bosco
e carne di bambine prediligono.
È forse un male ai loro occhi?
Madre dopo il fatto
un gendarme m’interrogò.
Chiese:
Con quale lupo hai parlato?
Come eri vestita?
Quale svago ti propose?
Il lupo ansimava?
Ti tolse il cappuccio?
Ti fece spugnature?
Ammettilo un po’ ti piaceva il gioco!
Madre il gendarme dall’aria vischiosa
le ginocchia mi teneva
con occhi da lupo e ragione annebbiata.
Al palato aggrovigliai la lingua.
Dapprima rispondevo con candore di bimba
poi muta restai
a nuove domande.
S’offese il silenzio.
(Scrivila tu – lettore – la morale).
*** Viviane CIAMPI, 1946, poetessa, Cappuccetto Rosso, 'fili d'aquilone', n. 54, gennaio-aprile 2020, qui
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