finisce sempre per unirci.
Il sasso,
la siepe,
l’oceano,
l’infinito siderale,
ogni prossimità
è smentita
per chi misura
con il palmo della mano
tra mignolo e pollice.
Ma io so pensarti lontano
quando mi sei vicino,
e viceversa,
quasi per gioco.
Io ti amo perché so pensarti assente
con ribelle acquiescenza.
*** Salvatore RONGA, 1969, scrittore, poeta, Assenze, in 'larivistaintelligente.it', 10 febbraio 2019, qui
foto di Giovanna Nuvoletti
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
Nessun commento:
Posta un commento