Scrive 'HuffPost', 9 maggio 2018, qui
« Da Di Maio arriva subito una risposta che fa intendere tra le righe che un appoggio esterno del partito di Berlusconi a un governo con la Lega potrebbe essere accettato dal Movimento 5 stelle: "Non è un veto su Berlusconi - spiega - è una volontà di dialogare con la Lega. Punto".
"Noi - spiega ai cronisti in Transatlantico - vogliamo fare un governo che preveda due forze politiche e non quattro. Perché lo abbiamo visto cosa succede quando si fanno i governi a quattro o a cinque forze politiche. Abbiamo detto: andiamo avanti insieme per un governo del cambiamento. Qual è il veto? Nessuno". »
Va bene mediare e mostrarsi disponibili pur di raggiungere un obiettivo.
Ma a tutto c’è un limite. O ci dovrebbe essere.
E qui, se quanto attribuito a Luigi Di Maio è vero (ma, dato il personaggio sempre più avvitato nei suoi contorcimenti governisti, è quanto meno verosimile), si è superata la soglia del voltastomaco.
*** Massimo Ferrario, Voltastomaco, facebook, 9 maggio 2018
facebook, 9 maggio 2018
(vedi: Gabriella Cerami, 'HuffPost', qui)
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