... nessuno avverte più l'esigenza di una diaframma tra se stesso e la realtà. Vale anche per la politica. Se un sms mi avvisa quando un ladro mi entra in casa, e un altro sms mi avverte quando un camion guidato da un terrorista islamico travolge le persone che camminano sulle strade di Nizza, il mio privato e il pubblico diventano per me letteralmente equivalenti, come se fossero la stessa cosa. E ciò li rende equivocabili.
[D: Ovvero?]
Lascia pensare che il privato cittadino possa gestire, da solo, ciò che per molto tempo è stato gestito dalla collettività. Pensi alla giustizia, all'idea di farsi giustizia da solo, evitando la mediazione del processo, della condanna, della pena prescritta.
[D: Perché ha fatto accenno alla politica?]
Perché la velocità della tecnica può far pensare al cittadino medio che sia un'inutile lungaggine sottoporre una legge alla discussione in aula, all'approvazione degli emendamenti, al rito del voto nei due rami del parlamento. Perché non far approvare subito il testo online? C'è il pericolo è che le nostre democrazie si trasformino in qualcosa di simile a ciò che avveniva nell'antico far west.
*** Stefano MASSINI, scrittore, drammaturgo, saggista, intervistato da Nicola Mirenzi, Stefano Massini: "Aspettando il deus ex machina", 'huffpost', 20 maggio 2018
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