... la domanda “Che cosa vuoi fare da grande?” non è solo antiquata o inopportuna, è anche altamente dannosa. Ci può spingere a pensare che occorre scegliere un solo lavoro, una sola passione, essere una cosa sola. Ma siamo sicuri che sia così?
Quanti di noi da ragazzini si sono sentiti spaesati di fronte a questo quesito esistenziale e quanti si sono sentiti stupidi o limitati nel non riuscire a dare una risposta univoca? Inoltre “Che cosa vuoi fare da grande?” è una domanda che ci racconta di un mondo ormai superato; l’epoca in cui una persona iniziava a fare un lavoro appena dopo la scuola e continuava a fare quello fino all’età della pensione è ampiamente finita. (...)
... è l’idea di destino o dell’unica vera vocazione. L’idea che tutti hanno un’unica grande cosa che sono destinati a fare nella vita su questa Terra, e bisogna capire quale sia quella cosa e dedicarvi la vita.
“Ma se non siete fatti in questo modo? Se siete curiosi di tanti argomenti diversi, e volete fare cose diverse? Non c’è spazio per qualcuno come voi in questo quadro. Quindi potreste sentirvi soli. Potreste avere la sensazione di non avere uno scopo, o che ci sia qualcosa di sbagliato in voi. Non c’è niente di sbagliato in voi. Siete un “multipotenziale”. (...)
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