placata, e frizzante, e la gente
a spasso sospesa, aerea,
lentissima, vacante
e indifferente a un traguardo,
all’azione, al profitto, ma
più vaga nel giorno, nel chiaro
mattino di luce e parte
persuasa infine del tutto diffuso,
in aperta adesione e armonia,
nel presente assoluto, animato
dalla pace normale dell’esserci
senza conflitti o sfide, senza
miserabile calcolo, ma
nella pace e nella più normale
armonia discreta dell’esserci.
*** Maurizio CUCCHI, 1945, poeta e critico letterario, L'aria d'intorno chissà come, da Malaspina, Mondadori, 2013.
Segnalato in 'ipoetisonovivi.com', 7 febbraio 2014, quihttps://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Cucchi
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