lo sa il prete che serve Dio
e il whisky,
la bionda che ti fa un prezzo
di favore
quando credi che la fortuna
ti abbia ormai voltato
le spalle.
le mosche impigliate
nella tela del ragno, già,
loro lo sanno,
e le rondini che penzolano
esauste
dai cavi telefonici.
lo sa chi si trascinava nella polvere
quando nella sua piaga
schiumante
una spina d’acquerello
creò la speranza: chiunque è nato per essere
preda di una bizzarra e contorta
macchinazione!
e anche Sylvia lo aveva capito
quando infilò la sua testa nel forno
per farne una stella
bisbigliando
Amen.
*** Giuseppe D’ABRAMO, 1988, poeta, Loro lo sanno, ‘sagarana’, n. 57, ottobre 2014, qui
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