lunedì 14 novembre 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Pietre per il vecchio avaro (Massimo Ferrario)

C'era una volta un vecchio che viveva a piano terra di un grande palazzo lussuoso, con un giardino enorme, ricco di piante rare e fiori anche esotici. 
Era padrone dei tanti appartamenti che formavano il palazzo, alto dieci piani ed ereditato dai genitori: la sua fortuna, oltre al valore dell’immobile, era data dalle decine di affitti che gli fruttavano un conto corrente sempre crescente. 

Il vecchio era un campione di avarizia. Chi lo conosceva diceva che nessun avaro fosse come lui, perché lui davvero batteva tutti. 
Era la sua malattia per il denaro che lo portava ad accumulare, ma la sua particolare mania era data dal fatto che lui non teneva in casa le sue tantissime monete d’oro, comprate con i soldi degli affitti ad ogni compleanno. Per paura che gli venissero rubate le nascondeva sotto delle pietre in un punto segreto del giardino.

Ogni sera, prima di andare a letto, al buio naturalmente per sfuggire a ogni eventuale sguardo di intrusi, l’avaro usciva in giardino per contare le monete. Naturalmente sapeva benissimo quante erano e quanto valevano. Ma lui, ogni volta, godeva nel prenderle in mano una a una: le accarezzava, qualcuna perfino la baciava, e poi le contava e le ricontava e di nuovo le contava. Alla fine le riponeva con cura, sempre guardandosi in giro per evitare che qualcuno scoprisse il suo nascondiglio segreto. 

Però una notte accadde ciò che non doveva accadere ma che era logico che accadesse. 
Fu visto da un ladro, appostatosi dietro un albero del giardino fin dalla mattina presto, quando aveva scavalcato la recinzione. Quando il vecchio rientrò in casa, la sera, dopo il rito della conta delle monte, il ladro si rubò tutte le monete d’oro. 
La notte seguente il vecchio uscì come al solito per amoreggiare con le sue monete e fece la terribile scoperta. 
Ebbe quasi un infarto. Cadde al suolo, rantolando. Poi cominciò a urlare e piangere, rotolandosi nel vialetto di ghiaia del giardino. 

Accorse una guardia che stava facendo il giro di sorveglianza nel quartiere: non conosceva il vecchio avaro, perché era appena stata assunta ed era al suo primo servizio. La società di vigilanza aveva le chiavi dei proprietari della zona e l’uomo le usò per entrare in giardino. 
Si chinò sul vecchio ancora a terra e gli chiese spaventato cosa fosse successo. E il vecchio, un po’ farfugliando perché ancora scosso dalla spaventosa scoperta, raccontò tutto. 

La guardia fece fatica a credere a quanto ascoltava: monete d’oro? nascoste in giardino? 
“Scusi, signore”, non si trattenne, “ma perché non custodiva le monete in casa, magari ben chiuse in una cassaforte a muro con tripla chiave cifrata? Oltre alla sicurezza si sarebbe assicurato di avere a portata di mano le monete: in qualunque momento, senza dover andarle a recuperare di notte in giardino, con il rischio, come è avvenuto, di essere scoperto e poi derubato, avrebbe potuto portarle in banca e convertirle in valuta per comprarsi, lei che è ricco, tutto quello che voleva…”. 

Il vecchio a quel punto si riebbe: come colpito da una frustata. 
“Usare quelle monete d’oro? Fare acquisti? Ma lei sa quello che mi sta dicendo? Le mie monete crescevano ad ogni mio compleanno: mai le avrei usate per stupide spese inutili. Il loro destino era di essere sempre di più, mai di meno. Erano il mio tesoro. La cosa più preziosa e bella che avevo”.

La guardia, incredula, scosse il capo: davvero c’erano persone bizzarre al mondo. 
Raccolse una delle pietre che erano nel nascondiglio, con le quali il vecchio copriva le monete d’oro e la offrì al vecchio. 
“Allora prenda questa”, disse, con un po’ di irritazione. 

Il vecchio guardò la pietra, senza capire: “Questa? E’ una pietra. Che me ne faccio?”. 
La guardia si incamminò verso l’uscita, pensando di avere già perso troppo tempo.
“La mette insieme alle altre e poi le conta, come mi ha raccontato che faceva con le monete d’oro. Usa le pietre come usava le monete d’oro. O meglio: non usava quelle e continua a non usare queste: che differenza c’è?”.

*** Massimo FERRARIO, Pietre per il vecchio avaro, per ‘Mixtura’. Libera riscrittura di un breve racconto tratto da Shannon Serpette, scrittrice ed editor statunitense, The Miser and His Gold, da 20 Good Short Moral Storie for Kids, in ‘momlovesbest.com’, 1 febbraio 2021


In Mixtura ark #Faole&Racconti di Massimo Ferrario qui

Nessun commento:

Posta un commento