Siamo su un piano inclinato.
Qualcuno , da fuori, lo inclina sempre più.
Chi vi è sopra, non frena. Anzi, accelera.
In fondo, per tutti, c'è quello che tutti dicono di non volere.
Chissà allora chi vuole che avvenga ciò che sempre più può avvenire. E ogni giorno che passa si avvicina.
Forse, responsabile di ciò che potrà accadere è chi, pur essendo contro Putin, non si accoda al coro di Putin-Macellaio: perché un coro troppo facile, sterile e diplomaticamente incongruo.
Forse, responsabile di ciò che potrà accadere è chi dice no alle armi: perché allungano la guerra e allargano il numero dei morti, soprattutto civili.
Forse, responsabile di ciò che potrà accadere è chi chiede negoziati autorevoli affidati a istituzioni esterne sia a vittime che a aggressori: perché la pace si costruisce smettendo di volere la vittoria umiliante di una delle parti, ma facendo cedere e facendo vincere (e cedendo e vincendo) un po' tutti.
Insomma, forse responsabili di questo piano inclinato suicida sono quelli che spregiativamente sono chiamati pacifisti e ogni giorno vengono insultati e accomunati ad un aggressore che, a differenza di altri, hanno sempre definito dittatore.
Ma forse i veri responsabili sono altri: quelli che dicono di volere la pace e continuano a fare la guerra. Dal divano di casa, dai salotti televisivi, dalle redazioni dei giornali.
E, soprattutto, dai vertici di paesi e istituzioni che hanno un'influenza mondiale: ma immiseriscono il loro grande potere internazionale dentro piccoli, brevi e spiccioli interessi nazionali, dando sfogo, letteralmente, a 'strategie del cazzo' che confondono un tavolo da risiko giocato da 'impotenti-onnipotenti' che si credono padroni di tutto con la realtà complessa e interdipendente di un mondo che è soltanto da preservare. L'unico mondo che ancora, per ora, abbiamo.
*** Massimo FERRARIO, Fine del piano inclinato, facebook, 26 aprile 2022, qui
In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui
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